
Fototrappolaggio
Storia del fototrappolaggio
Come e quando è nato il fototrappolaggio, come si è evoluto, dalle origini al futuro
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Il fototrappolaggio cioè l’uso di fotocamere o videocamere che fotografano o filmano automaticamente gli animali usando un sensore di movimento, è una tecnica abbastanza recente perché legata alle ultime tecnologie soprattutto digitali. Ma ha una storia abbastanza antica, nei primi decenni del ventesimo secolo.
I pionieri (anni ’20-’50)
L’inventore della prima “fototrappola” fu George Shiras III, un avvocato e naturalista statunitense che collegò una fotocamera e flash a polvere di magnesio a un rudimentale “sensore di movimento”, dei semplici fili tesi in mezzo al bosco, ottenendo così alcune delle prime immagini notturne di animali selvatici. Queste sue foto rivoluzionarie furono pubblicate sulla copertina di National Geographic nel 1906 (Shiras, G., July 1906. “Photographing Wild Game with Flashlight and Camera“, National Geographic, 17(7)).
I sistemi di fotografia automatica tramite sensori si svilupparono soprattutto nel dopoguerra.
L’evoluzione tecnologica (anni ’60-’90)
Intanto le fotocamere sono tecnologicamente migliorate e furono inventati nuovi sensori analogici, così iniziarono a essere costruite in modo casalingo e rudimentale le prime fototrappole automatiche. Ovviamente le fotocamere erano a pellicola con tutti gli svantaggi del caso. Ciò che spinse a costruire le prime fototrappole fu la ricerca scientifica, per poter documentare specie elusive e notturne come ad esempio i grandi felini o altri mammiferi rari. Già negli anni ’80 il fototrappolaggio era divenuta una tecnica scientifica standard e utilizzata per molti studi ad esempio sull’ecologia, l’etologia ma anche per il monitoraggio delle popolazioni. . Le fototrappole erano ancora a pellicola ma sempre più affidabili.
L’era digitale (dal 2000 a oggi)
L’avvento delle fotocamere digitali ha rappresentato una svolta nel fototrappolaggio; il digitale ha eliminato i problemi delle fotocamere a pellicola (numero limitato di foto, tempi dello sviluppo) e ha consentito anche di realizzare video, nacque così il video-trappolaggio. Anche i sensori intanto si sono evoluti (ad esempio i sensori a infrarosso passivo PIR hanno avuto larga diffusione) e si sono evolute maggiormente anche le tecnologie per la visione notturna tramite infrarosso attivo, usando appositi illuminatori e sensori fotografici modificati. Fino al 2000-2005 circa però le fototrappole erano ancora costruite “in casa” con tecniche fai date.
La vera diffusione del fototrappolaggio iniziò dal 2005 in poi quando alcune aziende (cinesi e statunitensi) iniziarono a produrre industrialmente le prime fototrappole commerciali; queste fototrappole sebbene con qualità foto-video inferiore alle fotocamere digitali utilizzate per i progetti fai da te erano però più piccole e compatte, impermeabili e più economiche anche se a quei tempi per una fototrappola con risoluzione del sensore da 640×480 pixel era necessario spendere 150-200 euro (e i video erano senza audio).
Nonostante la produzione industriale delle fototrappole compatte il fototrappolaggio però rimaneva appannaggio soprattutto dei ricercatori e di qualche appassionato
Dal 2010 circa invece iniziò la diffusione massiva del fototrappolaggio, il numero di aziende impegnate nella produzione industriale di fototrappole è aumentato a dismisura e così i prezzi si sono abbassati enormemente. Anche la diffusione di shop online come Amazon ha contribuito alla vasta diffusione del fototrappolaggio. A partire da questi anni le fototrappole si sono largamente diffuse e praticamente ogni appassionato di natura ha almeno una fototrappola nel suo equipaggiamento.
Oggi si possono acquistare fototrappole già a partire da poco più di 30 euro, nella fascia delle 50-60 euro si trovano già modelli con ottima qualità Full-HD diurna e notturna e si arriva poi nelle fasce più alte a fototrappole più tecnologiche con trasmissione remota sfruttando la rete 4G, pannelli solari etc. Anche nell’ambito scientifico il numero di studi condotti con la tecnica del fototrappolaggio ha avuto una fortissima impennata a livello globale; le fototrappole hanno permesso di scoprire tanti aspetti nascosti della vita degli animali ma hanno permesso anche di scoprire nuove specie o specie che si pensavano ormai estinte.
Non solo nello studio e monitoraggio ma anche in altri ambiti le fototrappole hanno avuto una larga diffusione ad esempio per la sorveglianza ambientale e l’anti-bracconaggio.
Prospettive future
Le fototrappole continueranno la loro evoluzione portando a qualità e risoluzioni sempre maggiori, connettività remota, maggiore autonomia energetica e di memoria. Probabilmente verranno anche sviluppate le prime fototrappole con ottiche a 360° e , chissà, poi, forse potrebbero essere sviluppate anche fototrappole con camera rotante in grado si seguire gli animali.
Sicuramente ci sarà un’integrazione sempre più stretta tra fototrappolaggio e intelligenza artificiale, cosa che già sta avvenendo sebbene in modo limitato e solo in ambito scientifico. Le fototrappole del futuro saranno in grado di identificare automaticamente le specie, evitare false partenze, documentare solo certe specie e non altre, filtrare, selezionare automaticamente le foto e i video.
