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Fototrappolaggio

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Materiali, struttura, dimensioni, impermeabilità delle fototrappole

Altri importanti parametri sono relativi alla struttura esterna della fototrappola

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Materiali esterni

Il materiale più comune con cui viene realizzato il guscio esterno delle fototrappole è la plastica ABS, un materiale comune molto diffuso ma resistente a urti, sbalzi di temperatura, raggi UV. Solo alcuni modelli sono realizzati in policarbonato, un materiale ancora più resistente dell’ABS, usato solo per modelli di fascia alta.

Struttura della fototrappola

Fondamentalmente le fototrappole si dividono in due tipologie principali:

  • Fototrappole “a conchiglia” che si aprono suddividendosi tramite una o più cerniere in due parti, solitamente asimmetriche, una più sottile (con monitor e pulsantiera) e una più grossa (vano batterie)
  • Fototrappole “mono-pezzo” che non si aprono e al massimo hanno un’apertura inferiore con cerniera per accedere al vano batteria/scheda di memoria/jack di connessione. In queste fototrappole non è presente né il monitor integrato né i pulsanti fisici, si usano tramite app e Wi-Fi/Bluetooth
  • Fototrappole intermedie dove solo una parte si apre con una cerniera (solitamente la parte inferiore) per accedere alla pulsantiera e monitor.

Solo in pochi modelli il monitor è posizionato sulla parte fissa della fototrappola, cioè la parte che viene fissata su albero o altri supporti, consentendo così una inquadratura precisa, nella maggior parte dei modelli invece, purtroppo, il monitor si trova sullo sportello, e dunque praticamente inutile per fare l’inquadratura.

Chiusura e cerniere

I modelli che si aprono a conchiglia ovviamente hanno delle cerniere, o una grande unica o due cerniere più piccole; queste cerniere a volte rappresentano un punto debole delle fototrappole perchè possono rompersi facilmente soprattutto se la fototrappola ha una certa età ed è di fascia bassa. Le cerniere in metallo si trovano solitamente nei modelli più costosi e sono in genere più resistenti rispetto alle cerniere realizzate completamente in plastica.

Colore delle fototrappole

Ovviamente la colorazione più diffusa nelle fototrappole è quella camo, che si mimetizza molto meglio, alcuni modelli possono essere di colore verde militare o nero, entrambi comunque molto efficienti contrariamente a ciò che si potrebbe pensare anche se le colorazioni mimetiche camo sono le migliori. Può cambiare la tonalità dei colori, da più chiara a più scura. Sicuramente il colore non è un parametro per escludere una fototrappola dall’acquisto se ha comunque delle ottime performance anche perchè la colorazione si può modificare con un po’ di fai date, a partire dall’uso di pennarelli o altre vernici fino a mimetizzazioni 3D più realistiche con muschio, cortecce, foglie finte.

Filettatura fotografica

In ogni fototrappola è presente una filettatura fotografica standard da 1/4 di pollice per poterla fissare su treppiedi o altri supporti appositi. Nella maggioranza dei modelli la filettatura è collocata, giustamente, nella parte inferiore. In altri modelli, invece, è collocata posteriormente e dunque più scomoda da utilizzare.

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Impermeabilità

L’impermeabilità delle fototrappole si misura solitamente con la codifica internazionale IP (Ingress Protection) cioè protezione dall’ingresso di corpi solidi e liquidi, seguito da due numeri ad es 67, dove la prima cifra indica la protezione contro polvere e particelle solide (da 0 a 9) e la seconda cifra indica la protezione contro liquidi (da 0 a 9). La maggioranza delle fototrappole hanno un grado di protezione di IP66, IP67 o più raramente IP68.

IP66protezione sufficiente per pioggia, neve, polvere, fango
IP67sopporta volumi di pioggia maggiori e brevi immersioni (fino a 1 metro di profondità ma per breve tempo)
IP68 resiste anche ad immersione (immersione prolungata in acqua fino a 1 metro di profondità)

Per mantenere l’impermeabilità in corrispondenza dello sportello per accedere all’interno della fototrappola è presente una gomma che serve per sigillare lo sportello una volta chiuso a pressione. Questa gomma è meno resistente del materiale del guscio ed è molto soggetta a rovinarsi soprattutto a causa degli sbalzi di temperatura dunque col tempo andrebbe sostituita sebbene raramente si trovano i pezzi di ricambio, può comunque essere mantenuta ben funzionale con un po’ di manutenzione periodica: ogni 3-6 mesi si può usare del grasso al silicone che protegge la gomma dalla secchezza, esso mantiene l’elasticità, aiutando anche a migliorare la tenuta stagna, per la pulizia della gomma di guarnizione è bene usare acqua tiepida e sapone neutro.

Passaggi per lucchetti

In genere sono due gli elementi fisici di una fototrappola che servono per proteggerla tramite lucchetti:

  • Un doppio foro presente sullo sportello che consente dunque di inserire un lucchetto l’apertura impedendo così di accedere al vano della scheda di memoria.
  • Un passaggio per inserire un lucchetto di sicurezza da girare intorno al tronco o al supporto dove la fototrappola è posizionata per impedire di asportarla.

Non tutti i modelli sono però dotati di entrambi i sistemi di sicurezza sebbene questo sia un aspetto poco importante, anche un qualsiasi lucchetto di alta qualità può infatti essere facilmente eliminato forzando i fori di apertura della fototrappola nella maggior parte dei modelli.

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